Duccio Castelli è ancora attivo musicalmente ed è volentieri disponibile per concerti in formazioni dal trio al sestetto, jazz tradizionale ma anche con del crooning cantato. 

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La Musica

Duccio Castelli ama profondamente e fin dalla tenera infanzia ogni musica purché – secondo il suo sentire,
bella.

C. Inizia a suonare il trombone a coulisse da autodidatta, a quindici anni. E’ spinto a farlo per potere entrare
a suonare nella banda-Jazz pressoché di bambini, capitanata dal cugino Vittorio Castelli e col cugino Guido
Castelli. Per comprendere lo spirito della cosa, è utile cercare per esempio il film di Pupi Avati “Jazz Band”..
D’altro canto era dell’epoca del dopoguerra la moda di partecipare al revival del “Dixieland”, memori e alla
ricerca di una interrotta “epoca folle”, quella del Charleston, esplosa entusiasticamente tre decenni prima,
nell’America degli Anni Venti, “gli Anni Ruggenti… The Roaring Twenties”! In quei contesti, poco prima dei
cugini Castelli, altri personaggi d’altre arti erano transitati per tali curricula da jazzmen, ad esempio Lucio
Dalla, Pupi Avati (entrambi clarinettisti, come pure Renzo Arbore) o Lino Patruno famoso nei Gufi. Per non
parlare, a New York tutt’oggi, del – per l’occasione – clarinettista… Woody Allen. Duccio Castelli, dopo una
ventina d’anni di attività modesta – in realtà non era uscito dallo schema “infantile” delle origini - emigra in
Sud America e lì incontra la sua “Età del Jazz”. In Cile, a Santiago, entra e rimane per anni nella eccellente
band nazionale di ottimo livello internazionale, “Retaguardia Jazz Band”. Qui incontra - a sua volta appena
tornato come Ulisse alla sua terra natale - Alfredo Espinoza (El legendario Flaco, El Chileno.. de Paris y de
Buenos Aires), al cui fianco Castelli suonerà per oltre tre anni, assetato delle sue strepitose note ed
armonie.

Quanto è successo da quei giorni sudamericani in poi è pura passione, vita, flash e ricordi. Con le parole di
Duccio Castelli concludiamo tracciando pennellate impressionistiche: “Ho suonato e cantato, ho sbagliato e
fatto bene, con nomi importanti e non, con grandi artisti noti o meno noti e con modesti strumentisti e
modeste cantanti. Ho composto un brano alla scomparsa della Principessa Diana e dato un testo a due

canzoni di Espinoza, ho suonato per alcune band che qui ricordo con particolare piacere: la Retaguardia Jazz
Band, la “Portena Jazz Band” di Buenos Aires, i Riverboat Stompers di Pavia, poi con le mie band, il
“Barcelona Milan Washboard”, e il “Duccio Swingers”. Festival e palcoscenici in ogni luogo, come a Breda
vincendo il Concours del 1996, a Dresda, a Marciac, ad Ascona, New Orleans, Cantanede in Portogallo,
Roma, Saint Raphael, Vina del Mar, Vancouver, Antofagasta, Lugano, Edinburgh, Sacramento, Parigi, poi
varie volte per televisioni RAI sui tre canali, TV nazionali del Cile, numerose radio, teatri, club, feste, jam
sessions, ed anche in un film (Escape al Silencio di Diego Pequeno). Credo che un amateur possa avere
avuto più felicità che un professionista: io ne ho avuta tanta. Grazie.”

Musica di Duccio Castelli

Clicca sul titolo per ascoltare su youtube i brani di Duccio Castelli

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Duccio Castelli - Make Me a Pallet On the Floor