Mio cugino, da due anni e mezzo buonanima, Nicola, fu sempre - secondo sua parziale tradizione famigliare di padre e di madre - un "tipo spiaggia..". Secondo la terminologia in voga nel secondo dopoguerra (forse attratti dalla goduria di tornare a pensare ai lidi estivi). Il titolo peraltro poteva anche, seppur non del tutto equivalente, affiancarsi a quello di "originale.." o addirittura (quando i contorni fossero molto marcati), di .."original – vacca..". Come cambia la lingua, purtroppo sempre in peggio. Fatto sta che a un certo punto della sua vita di mezzo, vivendo tra Roma e la Francia, si fece dare dalla Turchia la residenza a Istanbul. Per fini -mi disse- fiscali. Tanto fece di sua irruente iniziativa, che dopo un anno dovette improvvisamente riprendere la residenza italiana, sempre per “fini fiscali”. E sempre dicendomelo en passant, tra una lasciva abbuffata a Saint Tropez o una rimpatriata a Via Veneto, dove frequentava abbastanza bene, secondo i costumi felliniani. Era un playboy, ma di serie B. Lo dico con un po' di invidia anche .. se solo per la serie B. Bisogna esserci tagliati, c'è poco da fare. Così un giorno - sempre en passant - mi disse che si era sposato da due o tre anni, con la tedesca Barbara, che era la sua nota compagna di allora ma non avevo idea fosse sua moglie. "Embè?" (era ormai romano, seppur di vari altri paesi), " che ‘ce voi fà, cugino, se deve..". La volta dopo mi disse che s'era divorziato, e che "cià pure provato a damme 'na cortellata". "Ma va? La Barbara?! Non è possibile"- "Te dico che cià provato.. epper fortuna che io sapevo er Judo..). Poi qualche anno fa, residente in Francia e fattosi da molti anni anche cittadino francese (me lo disse en passant) mi confidò che voleva andare a stare nell'Africa nera (non ricordo quale Burundi Botswana o Huagadubu fosse), perchè "ye avevano rotto li cojoni" in tutta Europa (stava già sulla sedia a rotelle con badante e pace maker..) Gli dico: "Ma che cacchio fai tu a Huagadubu se viene un colpo di stato che tu stesso dici possibile?" - "Ma intanto ce stai bene, un ce stanno tasse, fai quello che voi e te diverti". – “E se viene il golpe? - "E allora se va a New York..".
A New York non aveva niente e nessuno e non aveva idea della green card eccetera eccetera eccetera. Tra l'altro.. di contanti non è che ne avesse molti.. aveva tre belle case e qualche bel quadro di buon valore di suo padre, famoso pittore (Campigli). Un giorno - en passant - mi disse che aveva voluto rinunciare alla cittadinanza italiana. .. e naturalmente ..”che je avèvan sfranto li cojoni con tutte ste burocrazie dell’Italia e che je bastavano quelle d’aa Francia!” Aveva chiesto come si fa.. e si presentò dunque al Consolato di Nizza.
Coda. Piantone. Svuota tasche e cassetta col lucchetto. Coda. Fila sbagliata. Coda. Sportello giusto: “Diga..” “Voglio rinunciare alla nazionalità italiana.” “Rinunciare?” “Si, non la voglio più, vi restituisco il passaporto!” “Ah, no. Deve riempire il modulo, portare la domanda in carta da bollo, allegare il certificato di residenza, poi ci vogliono tre fotografie formato elettronico recenti, due testimoni, l’atto di nascita vidimato dal consolato francese e il passaporto vigente.”.
“Cazzo! – gli disse il cugino sboccacciato – ma io non voglio niente, solo rinunciare alla nazionalità italiana, rinuncio – capisce ? – Ecchè, devo stracciarle il passaporto da solo? Devo sputare sulla bandiera?!”
Non ci riuscì. Morì italiano.