Giulia ha otto anni ed io ne sono il nonno, è la mia prima nipote. Due anni fa la famiglia è venuta qui in America del Sud per lavorare e per sfuggire all' Europa che muore e s'inabissa. E domani, di nuovo, se ne vanno. Vanno a vivere in Canada. Se ne vanno da questa bella casa col giardino in questo paese soleggiato dove Giulia ha speso settecento giorni della sua giovane vita, con mamma sorella e padre, e con vicini anche i nonni, noi. I preparativi degli ultimi giorni, anzi settimane, sono stati scanditi da un orologio implacabile. Un mese fa ho proposto che se ne venisse via una settimana da sola con me e la nonna, Giulia accettò (è la prima volta che lascia la famiglia). L'abbiamo portata nel deserto. Nel deserto, come quando leggiamo Il Piccolo Principe. Ma non è il Sahara, è il deserto d'Atacama. E' come Marte – le dicevo – vedrai ! E Marte sapevo bene quanto le piacesse, così come ci piacciono tutte le stelle che abbiamo visto andando una notte a un osservatorio sulle Ande (e ancora ecco affacciarsi il Piccolo Principe con i suoi pianeti). Una settimana indimenticabile e impegnativa, bellissima. Scolpita a vita. Nelle giornate successive qui in città il tempo è sdrucciolato e si è schiantato contro un palo: quello del giorno prima. Il famoso ultimo giorno dei capitoli delle vite di tutti. Pessimo. Le cose dovrebbero terminare il penultimo giorno.. come direbbe Saint'Exupery.
L'ultimo giorno mi è lungo perché lo passo guardando l'orologio, scomponendo in frazioni sempre più minute quanto resta e trovandomi imbambolato a guardare nel vuoto senza più sapere approfittare, e neppure usare, quei minuti in alcun modo.
Alla sera sappiamo che sono pochi gli attimi liberi prima di mettere a letto le nipotine. Giulia, in pigiama, va alla porta di vetro che dà sul giardino e guarda fuori nel buio. A otto anni un silenzio è molto più lungo. Io la guardo da dietro, seduto in poltrona, svuotato. "Nonno, potresti accendere ancora il faretto giallo nell'erba, e anche la luce in piscina ? ".
Un groppo soffoca la frase che dalla gola dolorante va' lieve verso mia moglie muta: "Sì, ci manca solo che dica - "per l'ultima volta" … Allegria. ".
Accese le luci, le restammo a guardare. Per tutta la vita.